L’atletica palestra di vita. Il Dordoni casa degli atleti.
Lo sport, tutto lo sport, è palestra di vita.
Una frase sentita così tante volte da diventare quasi
banale, ma così vera. Perchè lo sport insegna davvero molte cose: l’impegno, il
rispetto, la cura del proprio corpo, la capacità di confrontarsi con sé stessi
e affrontare le difficoltà. Contribuisce in modo incisivo alla crescita fisica
e psicologica dell’individuo.
E l’atletica più di tutti, perchè è la regina degli sport e
perché è nel mio cuore, avendo praticato per tanti anni salto in alto. La seguo
molto ancora adesso.
La mia vita sportiva, pur essendo cominciata altrove, si è concretizzata
a Sesto, al campo che per me rimane ‘di Via Rovani’. E’ qui che sono stata
accolta per tanti anni di allenamento, sudore, passione ed entusiasmo.
E professionalità.
A Sesto infatti ho avuto la fortuna di essere allenata da
Roberto Vanzillotta, che del Dordoni ne ha fatto la sua casa. Sua e di tanti,
tantissimi ragazzi e ragazze che in tutti questi anni hanno frequentato la
pista e messo alla prova il loro talento o semplicemente provato una disciplina
sportiva. Al Dordoni sono cresciuta, nel vero senso della parola. Perché gli
anni dell’adolescenza e di giovane adulta sono quelli irripetibili e
fondamentali nella formazione della personalità e del carattere degli
individui. L’atletica mi ha dato molto, risultati, soddisfazioni, la possibilità
di viaggiare e conoscere nuovi paesi e culture in un periodo in cui queste cose
non erano scontate o facili come ora. Ma il lascito forse più importante sono
le relazioni umane: a distanza di tanto tempo posso dire che le amicizie più profonde
sono quelle sviluppate in quegli anni; l'aver vissuto insieme ad altri, poi
diventati amici, un periodo così fondante della nostra personalità di futuri
adulti ha creato legami preziosi e duraturi.
Questi legami e la competenza che sapevo di trovare mi
hanno anche fatto tornare, al Dordoni, da genitore. Quando mia figlia ha
iniziato a praticare atletica, guarda caso salto in alto, ho bussato di nuovo
alla porta di Vanzillotta. E al Dordoni ora ha trovato casa anche Alessia
Trost, tra le migliori saltatrici in alto italiane di tutti i tempi.
E di nuovo ho trovato accoglienza, preparazione,
esperienza, e un gruppo di altri ragazzi con cui Maddalena condivide pomeriggi
di allenamento. Perché pur essendo uno sport individuale, l’atletica è aggregante,
insegna il valore del lavorare insieme, per stimolarsi e imparare dall'altro,
con spirito di gruppo.
Se non fosse ancora chiaro, la mia è una dichiarazione d’amore
per l'atletica, lo sport più bello del mondo. Che è anche uno sport molto
democratico, dove non ci sono differenze di status socio-economico, di
ricchezza e povertà. E’ uno sport che favorisce l’integrazione, in atletica si è
tutti uguali e tutti hanno le stesse opportunità. Che sono tante, perché le
molte specialità in cui si declina coprono lo scibile sportivo: puoi correre
veloce o a lungo, saltare in estensione o in alto, con o senza asta, lanciare
in molti modi. E marciare: come dimenticare la tradizione della marcia che
tanto lustro ha portato proprio a Sesto S. Giovanni.
Last but not least, l’atletica è democratica perché è economica,
alla portata - davvero - di tutte le famiglie; un aspetto per niente
trascurabile.
Cosa chiedere di più? Avere la possibilità di continuare a
frequentare il Dordoni.
Perchè perdere questa possibilità, rinunciando a una
struttura così ben equipaggiata, che consente di allenarsi all’aperto e al
chiuso, con palestre molto attrezzate e un rettilineo coperto con spazio per il
salto in alto, e rinunciare al know how acquisito da Vanzillotta in primis,
ma anche dagli altri allenatori e allenatrici che nel tempo lo hanno affiancato
e supportato nella gestione dei tanti ragazzi che lo frequentano, sarebbe una
grande e grave perdita.